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논문 기본 정보

자료유형
학술저널
저자정보
저널정보
한국이탈리아어문학회 이탈리아어문학 이탈리아어문학 제36호
발행연도
2012.1
수록면
27 - 53 (27page)

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La figura di Michelangelo si staglia solitaria fra i lirici del Cinquecento,per la presenza, nella sua poesia, di un travaglio spirituale in cui sembra rispecchiarsi il contrasto fra le due età del Rinascimento e della Controriforma. Questo spiega la discordia di quella Bellezza, sia rinascimentale sia di neoplatonismo, il fascino esercitato sui lettori dalle sue liriche, sebbene spesso esse abbiano in sé qualcosa di grezzo, qualcosa di Pertraca, qualcosa di Ficino. Infatti, il genio di Michelangelo si espresse pienamente nel campo delle arti figurative. Le Rime di Michelangelo, che appartengono quasi tutte al periodo della maturità e della vecchiaia, esprimono il contrasto fra una visione tutta rinascimentale dell'arte, della bellezza, dell'amore e una profonda esigenza ascetica e religiosa che diverrà dominante nei suoi ultimi anni. Parte delle poesie, con suggestioni platonizzanti, furono scritte per il giovane Tommaso de' Cavalieri, il più amato come un ideale della bellezza maschile, purtroppo il quale creò il dibattito sull'omosessualità di Michelangelo. La lirica di Michelangelo è frammentaria, e si presentò anche la discordia di Bellezza che era stata l'ideale più grande dell'artista, sia per il Pertrarchismo aggiornato da Bembo, sia per il Neoplatonismo di Ficino.

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